La poesia di Goethe allude al design | Elle Decor

2022-05-14 20:49:17 By : Ms. Tina Ge

La raccolta poetica dell'autore tedesco diventa un espediente per parlare di progetti di chiara fusione estetica e concettuale

"In un certo periodo, in Germania, si distribuivano scritti a stampa col nome di Manoscritto per gli amici. Chi trovasse strano questo fatto, pensi che in fondo ogni libro è scritto soltanto per i simpatizzanti, gli amici, gli amatori dell’autore. Vorrei designare specialmente a questo modo il mio Divano, la cui presente edizione deve essere considerata tuttora incompleta. Nei miei anni giovanili avrei preferito aspettare, ora però trovo più vantaggioso pubblicarlo io stesso che lasciare, come Hafis, questo lavoro ai posteri. Poiché proprio il fatto che il mio libretto vada oggi in giro in questo stato tiene desto in me il desiderio di conferirgli a poco a poco l’adeguata completezza. Ciò che se ne potrebbe sperare voglio accennarlo per ordine, libro per libro". Goethe scrive così nel suo racconto in prosa Divano Futuro, sintetizzando il contenuto dei libri che danno vita alle quasi ottocento pagine che compongono la celebre raccolta (per lo più poetica) de Il divano Occidentale-Orientale. Il volume, scritto di tutto pugno fra il 1814 e il 1819, è stato ispirato ai versi del sufista persiano Hafez - o Hafis, come lo chiama lo scrittore tedesco. Le pagine, che si accendono d'amore quando il sentimento per la giovane Marianne von Willemer esce dal cuore e muove la penna dell'autore, sono state per noi illuminanti nell'interpretare il divano, il protagonista dei salotti più conviviali, sotto una luce nuova.

L'intera opera di Goethe mette a sedere, e in qualche modo collega, l'Oriente e l'Occidente sulle pagine di un volume che porta il nome comune di un arredo domestico. Ma il libro non s'intitola Il divano per caso. L'origine della parola, infatti, racconta una storia longeva datata ai tempi dell'impero ottomano, e cioè il momento in cui il divano indicava i registri dell'amministrazione pubblica poi diventate raccolte di documenti e infine di poesie. L'espressione occidentale-orientale, per Goethe, è da intendere come un filo sottile che congiunge Germania, patria dello scrittore, e Medioriente non solo a livello geografico ma anche, e soprattutto, a livello concettuale. Nessi e distanze culturali e religiose fra Ovest ed Est materializzano uno spazio poetico, comodo, da percorrere con la mente. Per noi, il divano di Goethe è diventato l'espediente per parlare di design: di tutti quei progetti che hanno fuso Oriente e Occidente - anche e oltre i continenti a noi vicini. "Non meno appropriato è questo libro alla digressione simbolica, dalla quale in Oriente è così difficile astenersi. Le persone intelligenti, non contente di quanto gli si presenta, considerano tutto ciò che si offre ai sensi come un travestimento dietro al quale si cela maliziosamente e capricciosamente una vita spirituale superiore, per allettarci e attirarci in più nobili regioni. Purché il poeta proceda con consapevolezza e moderazione, si può tollerare la cosa, rallegrarsene e tentare le ali a volo più risoluto".

Sedia T di Jasper Morrison per Maruni

La sedia T di Jasper Morrison, realizzata per Maruni, mette a sedere tre potenze mondiali - Inghilterra, Stati Uniti e Giappone - le une di fronte alle altre, dimenticando i dissapori politici del passato. Così, il design avvicina e lega tre diversi capi del mondo (in tutti i sensi). Perché il creativo, nato nel Regno Unito e cresciuto a New York, ha realizzato una ricchissima collezione per il brand-bandiera del Paese del Sol Levante. Ed ecco questa seduta: elemento d'arredo dal taglio tridimensionale in grado di legare la matita occidentale al concept orientale. Il progettista la descrive così: "T Chair è realizzata in legno massiccio lavorato in 3d con seduta e schienale uniti da una striscia formata e verniciata di acciaio molleggiato che migliora il comfort. La forma a S in metallo colorato fornisce un contrasto con il legno e un elemento di freschezza a una tipologia familiare". Il nome T è ispirato alla sua forma, che ricorda la diciottesima lettera dell'alfabeto italiano.

Divano Cofa di Luca Nichetto per Zaozuo

Il divano Cofa di Luca Nichetto per Zaozuo, disponibile anche nelle versioni poltrona, due e tre posti, mette a sedere il relax nelle case delle megalopoli di Pechino e di Shanghai. Ma il tratto è inconfondibilmente italiano. Il progettista veneziano ha realizzato Cofa partendo dall'idea che ogni abitazione necessiti di una nicchia soffice, dalle linee morbide, che abbracci il riposo e lo svago a pancia in su. Il suo aspetto fusion si cela nella produzione - il brand è di nascita cinese - e lega la città al design e viceversa. La seduta è profonda e confortevole, l'imbottitura extra intorno ai lati e agli schienali dà il benvenuto a un corpo in cerca di distensione, pace e quiete. Le tre declinazioni di Cofa possono essere abbinate, le une accanto alle altre, materializzando un set lounge che ispiri il riposo e riempia di convivialità i living contemporanei.

Daybed Daydream di Mist-o per Living Divani

Italia - Giappone sola andata: dalla partecipazione al progetto Collezione Salone Satellite 20 anni, che celebra l’anniversario con un'edizione speciale di pezzi disegnati appositamente da progettisti internazionali, nasce il daybed Daydream disegnato da Mist-o, il duo italo-giapponese composto da Noa Ikeuchi e Tommaso Nani, per Living Divani. Il prodotto da esporre e utilizzare open-air risale a pochi anni fa, al 2017, e oltre a saper sfoggiare la sua estetica sempre attuale è anche capace di reinterpretare le linee della celeberrima Hammock Chair di Hans J. Wegner. Daydream - il suo nome - è l'inizio del progetto stesso: è un sogno ad occhi aperti. Così, il corpo si distende sotto i raggi del sole per godere di un relax desiderato e conquistato con orgoglio. La seduta è composta da una parte strutturale realizzata con la tecnica dell'intreccio Ready Made UNpizzo, che varia la sua intensità a seconda delle zone. Comodità e design casual-chic stanno alla funzionalità come l'Italia e il Giappone stanno a una distanza che non esiste più.

Specchio appendiabiti da terra Ren di Neri&Hu per Poltrona Frau

Lo specchio appendiabiti da terra Ren, disegnato dal duo Neri&Hu per Poltrona Frau, è un arredo multifunzionale che avvicina Cina e Italia. In questo caso, i due Paesi dal legame assicurato si abbracciano lungo le linee di una silhouette che prende vita per mezzo di uno specchio ovale, un ripiano e due ganci utili a esporre, ma soprattutto a custodire, giacche, cappotti, felpe. Il servomuto è composto da una stampella appendiabiti con portapantaloni, una vaschetta portaoggetti ovale e una mensola in basso. La stampella è realizzata in multistrato di betulla, impiallacciata noce Canaletto e rifinita da una fascia perimetrale in cuoio Saddle Extra. Il portariviste si compone di un foglio di Saddle Extra piegato, come a formare una tasca sostenuta da due barre in acciaio spazzolato con finitura in ottone. In un mondo alle prese con la riscoperta degli spazi domestici sopiti dal tempo e dalla disattenzione, Ren rilancia l'utilità e la bellezza della zona ingresso, che oggi ri-acquisisce un valore inestimabile.

Set di porcellane CMA Clay di Cecilie Manz per 1616/Arita Japan

Il set di porcellane CMA Clay di Cecilie Manz per 1616/Arita Japan lega Danimarca e Giappone con 47 pezzi d'autore che sfoggiano un'eleganza straordinaria. La collezione completa è il risultato di tre anni di lavoro condotti mediante un dialogo diretto e serrato che ha dato vita a centinaia di schizzi fatti a mano, disegni 2D, file 3D, mock-up, stampe (anche tridimensionali) e numerosi prototipi in porcellana. Oggi, Clay si adagia sulle tavole orientali e occidentali - non c'è differenza -, realizzando una mise-en-place (con piatti, ciotole, tazze) graziosa e identitaria. Non solo. Della linea, fanno parte anche i vasi destinati all'home decoration - e il loro design risulta in parte severo e in parte morbido a seconda della linea estetica di preferenza. Arita è famosa per la sua argilla di alta qualità, impiegata per creazioni di alto livello. Il tratto danese della designer vincitrice di numerosi premi è la firma di un tocco artistico pronto a servire buongusto e classe.